Tutti i salmoni dell’Alaska sono selvaggi: gli allevamenti sono proibiti dalla Costituzione

Quando si parla di sostenibilità, l’attenzione è rivolta soprattutto alla natura, alle risorse dei mari, delle foreste, dell’agricoltura, di tutto ciò che fa muovere il mondo ma, ahimè, poco si pensa a quello del cibo.

E, proprio in questo caso, è fondamentale dare una svolta perché una produzione in eccesso procura ingenti perdite non solo economiche ma anche nocive emissioni di gas serra.

Sostenibilità diventa dunque più di una parola, ma un vero e autentico diktat per garantire un futuro migliore alle generazioni che verranno.


In Alaska, Paese in cui la pesca è la più grande forma di sostentamento sia per gli abitanti, sia per lo stato, la gestione della pesca è perfettamente in linea con le importanti esigenze del Pianeta. Infatti, a suggellare il grande senso di responsabilità nei confronti della sostenibilità, è una legge del 1959, entrata in Costituzione, che ratifica che è possibile prevenire l’eccesso del pescato e i conseguenti danni all’ecosistema.

Una legge che può sembrare dura ma che, in realtà, è da sempre ben accolta da tutti gli operatori del settore che si sentono fortemente tutelati nella loro attività.

La sostenibilità è inoltre garantita da importanti certificazioni che indicano con precisione anche la tracciabilità.

Inoltre, per quanto riguarda gli sprechi, è importante sapere che il pescato viene utilizzato in tutte le sue parti. Le lische vengono convertite in alimenti per animali domestici e in fertilizzanti per rimuovere i rifiuti radioattivi dal suolo. Lo stomaco e la milza e le uova diventano una prelibatezza gastronomica e l’olio è addirittura una grande fonte di benessere per il cuore in quanto contrasta i pericolosissimi trigliceridi.

Ma la cosa più preziosa dei prodotti ittici dell’Alaska sono gli acidi grassi omega 3, in particolare il DHA e l’EPA, utili per ridurre il rischio di infarto e non solo. Il DHA , grasso prevalente nel cervello e nel sistema nervoso centrale è addirittura in grado di influenzare positivamente lo sviluppo neuro cognitivo. Per questo il consumo di pesce dell’Alaska viene consigliato come valido aiuto per le donne in gravidanza per sostenere lo sviluppo del feto.

Si può dunque affermare che acquistare pesce sostenibile, come quello dell’Alaska, significa non solo rispettare gli ecosistemi ma anche portare in tavola un cibo sano e naturale per tutti.

Fonte: www.alakaseafood.it

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