La tecnologia RFID abilita l’economia circolare in Acqua Maniva

Presente nei canali distrbutivi della Gdo, HoReCa, Vending e Door to Door, Maniva è tra i principali brand in Italia nel settore delle acque minerali e bevande. Tra le note distintive di Maniva ci sono la qualità e il gusto delle sue acque oligominerali di origine montana che sgorgano in luoghi tutelati, ambientalmente protetti e incontaminati. Acque pure e leggere, a cui si aggiunge una significativa alcalinità con un valore del pH pari a 8. L’azienda – con un organico di 60 dipendenti dislocati nei due stabilimenti produttivi di Bagolino, alle pendici del Monte Maniva (Brescia) e Chiusi della Verna (Arezzo) – produce circa 170 milioni di bottiglie all’anno, con un fatturato che supera 20 milioni di euro: un percorso  industriale in costante evoluzione che ha visto l’azienda trasformarsi dal 1998 ad oggi da piccola realtà locale a brand di rilievo nazionale.

L’esigenza di tracciabilità

Nel portfolio prodotti di Maniva figura anche l’acqua MINERAL SELTZ, fornita in fusti di ultima generazione che garantiscono la purezza, la qualità e la gassatura dell’acqua minerale. Per meglio rispondere alle diverse aspettative del mercato, vengono proposti due tipi di fusti, entrambi da 20 litri: in plastica vuoto a perdere, adatto a locali dal medio/basso consumo di acqua Seltz, e in acciaio a rendere, antiscivolo, impilabile, personalizzato e ora dotato di tag RFID. Sono due le esigenze primarie che la tecnologia RFID è stata chiamata a soddisfare: tracciare in modo affidabile e automatico il processo di corretto lavaggio e riempimento di ogni fusto; accertarsi che i fusti in acciaio, beni costosi di proprietà di Maniva, ritornassero in sede, una volta svuotati del loro contenuto.

La risposta della tecnologia RFID

Per dare una risposta a queste aspettative è stata scelta la tecnologia RFID in banda UHF di RFID GLOBAL (Gruppo Softwork): ad ogni fusto in acciaio è rivettato il tag on metal HARDY, che acquisisce così un’identità digitale univoca. Il reader RFID installato nella linea del lavaggio e riempimento fusti permette di rilevare il loro transito sulla rulliera: il dato del tag è acquisito in modo automatico e permette all’azienda di disporre di informazioni puntuali. “Durante il ciclo produttivo vengono registrate le varie fasi di lavaggio e riempimento relative al fusto – precisa Michele Pelizzari, Responsabile di Produzione dello Stabilimento di Bagolino – e, una volta ultimate, registra il timestamp, ovvero la sequenza di caratteri che rappresentano la data e/o ora dell’effettivo avvenimento di questi eventi nel database: questo ci permette di tenere traccia di ogni singolo  riempimento del fusto, monitorare il ciclo di vita dello stesso e disporre di informazioni preziose in caso di controlli di garanzia qualità”.


I benefici della soluzione

Considerando che il capitale investito per il parco fusti è ingente, l’utilizzo della tecnologia RFID mira a proteggere tale investimento, monitorandone i vari eventi del ciclo di vita, con l’obiettivo di tracciare ogni singolo contenitore fino al cliente finale e garantire così una gestione agile di questi returnable items. Ad oggi il parco fusti in acciaio utilizzato da Maniva è di oltre 10.000 pezzi, tutti identificati con tag RFID, ma i volumi di vendita dell’acqua MINERAL SELTZ sono in crescente aumento, aprendo così l’orizzonte a nuovi investimenti in futuro: le prossime applicazioni potenzieranno l’analisi dei dati, aggiungendo la possibilità di assegnare eventi specifici ad ogni singolo tag RFID (fusto manutenzionato, fusto difettoso, etc.), permettendo così di intercettare i contenitori all’ingresso della macchina e, se non idonei, attivarne l’espulsione.

Le sfide e le risposte dei sistemi RFID

La sfida maggiore che è stata affrontata nello stabilimento di Maniva riguarda l’abbondante presenza di metallo nell’environment in cui opera la tecnologia RFID, dai fusti in acciaio alla rulliera su cui scorrono e vengono tracciati, generando rimbalzi del segnale radio. I primi test nello stabilimento erano infatti inficiati dai falsi positivi, poiché il sistema rilevava anche i tag (quindi i fusti) posizionati nelle vicinanze della linea di lavorazione: si tratta di un errore frequente quando l’RFID vive in spazi limitati, con una forte presenza metallica. Il problema è stato superato grazie agli Engineering Service messi in campo da RFID Global per individuare la posizione ideale delle antenne in linea di lavorazione dei fusti e dei tag da rivettare sui fusti, e trovando il giusto compromesso tra potenza del segnale radio emesso dall’antenna e impostazione dei filtri RSSI nel reader, in modo da scartare la rilevazione dei tag più lontani.

L’esito dello studio di fattibilità ha portato all’ideale configurazione RFID:

Michele Pelizzari ha aggiunto:  “Maniva ha raggiunto un fatturato di oltre 22 milioni di euro ed è fortemente orientata a sviluppi tecnologici. L’innovativo progetto per l’acqua in fusti ha riscontrato notevole successo ed ha meritato un’attenzione nei minimi dettagli; la scelta del contenitore in acciaio è stata quasi obbligata per contribuire ad alimentare un’economia circolare, essendo completamente riutilizzabile per decenni. Questo ha richiesto un investimento notevole e per proteggerlo si è scelta la tecnologia ormai matura dei tag RFID: la scelta della tipologia di tag, della posizione e degli apparati è stata studiata nei minimi dettagli per rendere stabile la lettura ed il salvataggio dei dati. Non si esclude che l’utilizzo della tecnologia RFID possa essere ampliata, ad esempio andando a sostituire le classiche etichette in carta che vengono attualmente apposte sui pallet”.

Alberto Abrami, RFID Technical Specialist in RFID Global by Softwork ha sottolineato: “Dopo i primi test nel nostro laboratorio, abbiamo collaudato il sistema RFID UHF nello stabilimento Maniva di Bagolino dove, oltre alle capacità performanti dei tag e dei reader scelti, abbiamo perfezionato l’operatività dell’RFID per sincronizzare la tracciabilità dei fusti alle particolarità dell’ambiente, caratterizzato da un’abbondanza di metalli, e alle aspettative di Maniva: il risultato di questa collaborazione è un tasso di rilevazione del 100%, eliminando anche il problema iniziale delle letture tag indesiderate (falsi positivi)”.

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