La BCE taglia i tassi d’interesse e interviene sull’ORP, il commento di Finanza.tech

L’analisi di Stefano Tana, Presidente di Finanza.tech.

Ritengo che il taglio effettuato fosse ampiamente previsto e conseguentemente già scontato sui mercati. Sicuramente in molti avrebbero preferito una riduzione più netta in modo da indirizzare l’economia in modo più netto e deciso.

I mercati resteranno delusi, anche se appare evidente come questa linea sia oramai a tutti gli effetti una tendenza che proseguirà con ulteriori interventi nel prossimo futuro.

Difatti, le affermazioni di fine agosto di Jerome Powell hanno confermato come anche la Federal Reserve si sia allineata alla Banca d’Inghilterra, alla Banca Nazionale Svizzera e proprio alla BCE in un percorso progressivo di riduzione dei tassi. Questo ha sicuramente dato fiducia alla Lagarde.

Se dovessi fare delle previsioni, ipotizzerei un ulteriore taglio in linea con quello odierno per fine anno, mentre vedo più probabile una accelerazione in questa direzione con vari interventi entro giugno del 2025. Diverso invece il taglio operato su ORP, ovvero sui tassi relativi alle operazioni di rifinanziamento principali, su quelle marginali e sui tassi dei depositi.

Nell’ultimo annuncio di luglio questi tre tassi non furono variati. I primi due sono i tassi che gli Istituti pagano a fronte dei prestiti BCE, il terzo è invece quello che BCE remunera alle Banche a fronte dei depositi di queste ultime parcheggiati presso di lei. La riduzione di questo spread dal precedente 0,50 all’attuale 0.15 per i rifinanziamenti principali dovrebbe incentivare la Banche a richiedere prestiti di liquidita alla Banca Centrale in modo da creare i presupposti per una maggiore partecipazione da parte del sistema alle operazioni di rifinanziamento convenzionali della BCE.

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