Il miele di fichi sul gelato

Ma in cosa consiste? Il miele di fichi viene prodotto facendo bollire i fichi in un po’ d’acqua, tirandoli fino ad ottenere una densità molto simile a quella del miele. Ma cosa rende speciale questo estratto? Sicuramente il fatto che è realizzato esclusivamente con fichi dottati (il fico dottato è uno dei più apprezzati in assoluto), aggiungendo un po’ d’acqua durante la cottura.

Ma soprattutto, ciò che distingue l’estratto di fichi sta nella sua densità. Il cotto di fichi infatti viene venduto in vasetto, non in piccole bottiglie, perchè la sua densità è quella della tradizione calabrese, che appunto ha dato a questo prodotto il nome di miele di fichi. Per dare un’idea, per ottenere un vasetto di estratto di fichi di 200 grammi come questo in vendita, serve più di un kg e mezzo di fichi.

Ingredienti: fichi calabresi cotti, zucchero caramellato, aromi. Bottiglia da 200gr

Prodotto da Antiche Bontà di Calabria-San Cosmo A.(CS).

Chicche d’uso. Nella tradizione gastronomica regionale, il miele di fichi viene usato in pasticceria, ad esempio nella produzione dei mostaccioli, cartellate, mandorlate, torrone, è ottimo su gelati e macedonie. Ma in realtà, questo estratto di fichi sta riscuotendo ultimamente enorme successo come ideale accompagnamento di formaggi freschi e carni, immancabile sui lampascioni fritti; oltre ad essere abbinabile come coadiuvante nel latte, è ottimo a colazione con tuorli d’uovo e zucchero montati. In passato veniva utilizzato come sedativo della tosse. Ancora, si presta come ingrediente per moltissimi usi, ma suggeriamo di provarlo assoltamente su un filetto di manzo: un filo di estratto, a mo’ di aceto balsamico, dona al filetto un gusto assolutamente inimitabile. Oppure sulla panna cotta.

FRITTATINE DI FARINA CON MIELE DI FICHI

Farina, sale, olio d’oliva, miele di fichi. Amalgamate farina, acqua e sale e preparate delle frittatine sottilissime (maiatiche) cuocendole nell’olio. Lasciatele su un foglio di carta perchè perdano l’eccesso di olio, quindi arrotolatele e versate su di esse abbondante miele di fichi. Servire calde. Una curiosità: tra gli antichi contadini calabresi, quando ancora frigoriferi e congelatori ancora non ne esistevano, all’arrivo dell’inverno e con le prime nevicate vi era l’abitudine di preparare granite (chiamate scirubetta) con neve fresca e con il cotto di fichi: dunque, ai giorni nostri, vista la varietà di gusti di cui si dispone, guarnisce e regala un sapore unico ed esclusivo al gelato….ne rimarrete davvero sorpresi!

Fonte: sapori della sibaritide

 

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