I boschi di Lusiana, distrutti dalla tempesta Vaia, rinascono con la riforestazione e il recupero dell’eco-sentiero del Monte Corgnon

Trasformare un’area montana colpita da un disastro ambientale in una storia di rinascita che guarda dritto a un futuro più consapevole, grazie alla gestione forestale sostenibile certificata. È la missione del progetto “Ancora Natura per l’Altopiano”, nato per recuperare l’Altopiano dei Sette Comuni situato sulle Prealpi Vicentine in Veneto, dove – nell’area vicina al centro urbano di Lusiana (nel comune di Lusiana Conco) – sono iniziati i lavori di riforestazione che termineranno entro il mese di maggio.

Promossa da PEFC Italia (Programme for Endorsement of Forest Certification schemes), ente promotore della certificazione della buona gestione del patrimonio forestale, e Rete Clima, ente tecnico non profit che da oltre 10 anni realizza progetti ESG per le aziende, l’attività è realizzata con i fondi Otto per Mille della Chiesa Valdese e si inserisce nel contesto del progetto nazionale “Ancora Natura”, nato per finanziare le operazioni di messa in sicurezza e rimboschimento delle aree montuose colpite dalla disastrosa tempesta Vaia che, nell’ottobre 2018, ha distrutto 42.500 ettari di foreste sull’arco alpino italiano.

La catastrofe non ha arrecato solamente gravi danni ambientali ma ha anche impattato tangibilmente sulle economie locali dei territori coinvolti. Con “Ancora Natura per l’Altopiano” l’obiettivo è infatti far rinascere le foreste danneggiate, destinandole a una gestione sostenibile certificata PEFC e in grado di garantire servizi ecosistemici, oltre che apportare nuove risorse alle comunità locali contribuendo contestualmente al benessere globale.

Come rinasce l’Altopiano: la riforestazione

L’Altopiano dei Sette Comuni, luogo iconico delle Alpi italiane, è tra i territori più danneggiati dagli effetti di Vaia, che ha spazzato via i suoi boschi distruggendo anche chilometri di percorsi e sentieri, meta degli amanti del trekking e del turismo montano. La furia della tempesta che si è abbattuta sei anni fa sull’altopiano ha strappato i fusti dal terreno su cui erano radicati e pertanto, nel corso di questi anni, si sono resi necessari una serie di interventi sia colturali, per stabilizzare le piante recuperabili, che fitosanitari, per contrastare le infestazioni da processionaria ai danni degli esemplari di pino nero.

L’intervento di riforestazione messo in campo da Rete Clima e PEFC Italia punta a ricostituire l’appezzamento boschivo a ridosso del centro urbano di Lusiana ripopolandolo artificialmente con la messa a dimora di 400 piante come faggio, acero di monte, carpino nero, roverella, frassino maggiore, acero riccio, sorbo degli uccellatori, betulla, pioppo tremulo e larice. Nelle porzioni di bosco interessate dagli schianti, negli anni successivi al disastro naturale, c’è stata una parziale rinnovazione di latifoglia, le cui giovani piante sono state però sovrastate da infestazioni di rovi. L’intervento di “Ancora Natura per l’Altopiano” ha dunque previsto la pulizia del sottobosco mediante un diradamento selettivo con cui si è provveduto ad eliminare le piante dominanti isolate, mettendo a dimora poi le giovani piantine protette da appositi shelter per evitarne il danneggiamento prematuro.

Il progetto mira anche al mantenimento della certificazione PEFC, che assicura i più elevati standard di sostenibilità (ambientale, sociale ed economica).

Valorizzazione dell’eco-sentiero del Monte Corgnon e del Museo diffuso di Lusiana

Agli interventi tecnici di riforestazione è stato affiancato il ripristino dell’ecosentiero del Monte Corgnon. Anche il sentiero ha infatti subito la furia di Vaia che lo ha reso non fruibile. Il percorso naturalistico parte dall’abitato di Lusiana e si snoda sul fianco della montagna, attraversando prima la riproduzione di un villaggio neolitico per poi raggiungere il Museo Etnografico del Palazzon, il Giardino Botanico Alpino del Monte Corno e altri siti di interesse turistico che vanno a comporre il Museo diffuso di Lusiana, sito turistico di grande rilevanza che trarrebbe dagli interventi ambientali nuova linfa vitale. Nei tratti più pendenti e in prossimità delle gallerie della Grande Guerra, saranno realizzati dei brevi tratti con gradini in legno e una recinzione tradizionale in castagno per una lunghezza complessiva di circa 100 m.

Il sentiero sarà opportunamente tabellato in prossimità delle aree oggetto di rimboschimento, con la posa di bacheche informative in legno.


“Con questo progetto stiamo risarcendo la natura dei danni subiti da Vaia”, spiega Antonio Brunori, segretario generale PEFC Italia. “Le attività di rimboschimento sull’Altopiano dei Sette Comuni rappresentano non solo un recupero dal punto di vista forestale ma anche per le comunità locali che, grazie alla certificazione PEFC, potranno beneficiare dei servizi ecosistemici derivanti dalla corretta gestione sostenibile del rinnovato patrimonio forestale, attivando così nuove sinergie virtuose e buone pratiche da replicare”.

“Catastrofi ambientali come quella che si è abbattuta nell’ottobre 2018 su queste aree montane non fanno che sottolineare l’urgenza con cui dobbiamo affrontare la crisi climatica in atto”, spiega Paolo Viganò, fondatore e presidente di Rete Clima. “Le foreste rivestono un ruolo decisivo per il futuro del nostro pianeta e la capacità di gestire in maniera sostenibile il nostro patrimonio forestale è direttamente proporzionale alla possibilità di preservare la biodiversità terrestre”.

“Grazie davvero a PEFC Italia e a Rete Clima per aver realizzato questo importante progetto che ridona bellezza e biodiversità ad un’area adiacente al centro del paese e vicina alle scuole”, ha dichiarato Antonella Corradin, Sindaco di Lusiana Conco. “Un risultato che dimostra ancora una volta l’importanza della collaborazione tra enti privati, associazioni e pubblica amministrazione”.

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